CAPITOLO 13: L'ULTIMA CENA
Giovanni inizia il capitolo con:
In greco è scritto letteralmente "sapendo che ogni cosa il Padre gli aveva dato nelle mani"; l'espressione semitica "ricevere nelle mani" esprime una potenza sovrumana che non è limitata dalle leggi della natura: c'è da vedere in queste parole un'allusione a quella potenza sovrumana che è la sola in grado di produrre l'Eucarestia. Segue il segno della lavanda dei piedi che Gesù compie durante la cena pasquale. Questo gesto non è estraneo o inconsueto nella tradizione ebraica, ma fonti riportano che era un gesto solitamente fatto prima del pasto (non durante o dopo).
L'evangelista insinua la differenza fra le due parti dell'ultima cena: la parte tradizionale in cui si mangiava l'agnello, e la parte nuova che Gesù istituisce ora. L'evangelista suppone che sia già noto dai sinottici la parte nuova (l'istituzione dell'Eucarestia) e ricorda solo il rito speciale che la precede: l'umiliazione di Gesù che lava i piedi ai discepoli, rito che precede degnamente l'umiliazione di Gesù nell'Eucarestia.
"Si alzò" è scritto egheiretài (egeiretai) che sta ad indicare che Gesù era già seduto a mensa per la cena pasquale. Sarebbe infatti illogico che si mettesse a tavola (all'inizio della cena) e poi si alzasse, come se avesse cambiato idea. Invece significa che, dopo aver celebrato la Pasqua secondo il rito ebraico, si alza da tavola ed inizia il nuovo rito con la lavanda dei piedi. I discepoli stavano sdraiati sui lettini appositi, poggiando sul fianco sinistro e servendosi dal piatto comune con la mano destra. In questo modo i piedi sporgevano dal lettino.
La frase "aver parte con qualcuno" significa "condividere la sua sorte"; le parole di Gesù lasciano intravedere un'intimità superiore a quella che Pietro ha sperimentato finora. Gesù esprime l'unione con Lui in cielo.
In greco la parola "parte" è detto meròs (meros) che traduce il termine ebraico con cui si indica l'eredità di Israele, che è dono di Dio. Giovanni usa questo termine anche nell'Apocalisse per indicare la ricompensa eterna. Quindi la frase può alludere a "non avrai quella ricompensa eterna che si riceve condividendo la mia sorte".
La reazione eccessiva rivela sia l'indole impetuosa di Pietro sia l'attaccamento a Gesù ed il timore di essere separato da Lui. Pietro non ha capito che l'atto di Gesù era una dimostrazione del valore che il servizio ha nella Sua dottrina per adempiere il quale Egli si è abbassato al rango di servo. Lavare le mani e la testa è completamente fuori questione perchè il punto non è quello di lavarsi ma di "servire". La risposta che Gesù dà a Pietro riconduce l'attenzione dell'apostolo su questa linea di riflessioni.
Per comprendere meglio la frase occorre dire che i bagni orientali avevano di solito il pavimento in terra battuta, non in pietra; chi vi camminava dopo il bagno aveva bisogno, all'uscita, di risciacquarsi i piedi. In greco "pulito" è detto kataròs (kaqaros) che significa anche "puro"; è uno dei doppi sensi giovannei. Il "ma non tutti" si riferisce a Giuda, che sta per tradirlo.
"Levare il calcagno" richiama l'immagine classica di ingratitudine propria del mondo agricolo: il contadino ama e nutre il suo asino, e non si aspetta che gli tiri un calcio, che "levi contro di lui il calcagno", senza alcun motivo.
Gesù tiene a dire agli apostoli che Lui già sa, prima che accada, che qualcuno lo tradirà, e chi è costui. Gli apostoli infatti pur credendo in Lui, con il tradimento riceveranno un duro colpo e dovranno fare un nuovo atto di fede in Gesù. Pur scossi dal tradimento non dovranno pensare che Gesù ignorasse il progetto di Giuda, anzi che Egli lo conoscesse e lo avesse predetto e accettato.
Giovanni è l'apostolo più vicino a Gesù, non solo in quel momento, e non solo fisicamente.
I discepoli chiedono il nome di chi tradirà Gesù: soddisfare questa richiesta suonerebbe inevitabilmente come un'accusa. Gesù invece risponde con un gesto che, nella consuetudine, era inteso come un gesto di amicizia. In questo modo il discepolo viene a conoscere il traditore, ma capisce pure che non vi è opposizione o rancore da parte di Gesù. Si sottolinea poi la provenienza di Giuda, l'unico a non essere della Galilea.
La mancanza di reazione, con parole o fatti, da parte di Giuda al gesto fatto da Gesù, tradisce in lui una indifferenza non umana. Gesù con questo gesto lo sta mostrando come colpevole ad uno dei discepoli: automaticamente lo sta escludendo dalla sua compagnia. Da questo momento Satana può prendere possesso di tutto Giuda, non solo della sua mente.
Vi è, poi, la frase cardine di tutto l'insegnamento cristiano:
Perchè si dice "vi do un comandamento nuovo" ?
Il comandamento è nuovo perchè stabilisce per l'uomo un modo nuovo di guardare all'altro uomo: con la stessa visuale di Gesù, Uomo-Dio, Gloria nella carne, quindi con gli stessi sentimenti. Infatti in "come io ho amato voi" la parola "come" non indica una semplice imitazione, ma un modo di guardare la realtà che corrisponde esattamente a quello di Gesù.